mercoledì 30 dicembre 2015

Coffe Pot

Della serie: come facevamo finora senza un posto così a Trastevere? E della serie: aridatece i sushi all you can eat cinesi e le carbonare precotte! Posto modaiolo alla sua seconda apertura a Roma - la prima filiale è in zona Piazza Bologna - che, come il trend imperante partito anni fa da Milano impone, prova a coniugare cucina giapponese fusion a cucina sudamericana. Il tutto shakerato con cocktail esotici innovativi e assemblato in un ambiente fighetto stile giungla metropolitana. Si potrebbe anche fare, ma questa volta siamo lontani dai risultati quantomeno discreti e gustosi di posti come Temakinho e Sanbamaki che negli ingredienti e nel personale denunciano da subito una certa aderenza alle origini etniche delle proposte esotiche e una adeguata dose di qualità. Coffe Pot è un locale che fin dal nome mostra la sua confusione e di non avere idea di cosa sia una cucina degna di questo nome, nonché in cosa consista l'arte del ricevere il cliente. Innanzitutto l'ambiente, assordante per la musica: vorrebbe essere trendy, industrial e metropolitano quanto è giusto, ma il risultato ben si sintetizza nelle foglioline di piante secche che penzolando sulle teste dei clienti finiscono per cadere sulle pietanze per tutta la sera. Al capitolo cucina si possono elencare svariati tentativi di coniugare le tartare di pesce con il sushi, il ceviche con i tacos, tutti invariabilmente non riusciti. Porzioni minuscole di piatti poveri, mal assemblati (perché di cucinato c'è ben poco), con sapori inesistenti e materie prime assolutamente dimenticabili. Piatti proprio poveri poveri, ma che si pagano minimo 8-10 euro l'uno e che neanche per un aperitivo andrebbero bene. Ma arriviamo al servizio: cameriere molto carine, non c'è che dire, ma veramente fuori luogo, del tutto sprovvedute e non formate. Anche negli USA il personale di sala è spesso destinato a fare altro nella vita, ma finchè fai la cameriera fai quello al meglio e non ti guardi intorno spaesata ad ogni richiesta. Ma la summa è stata ad inizio serata: ore 19.45, locale aperto da poco e bagni già (ancora) sporchi in maniera indecente; entrambi i portasapone liquido sono vuoti e alla richiesta di avere del sapone mi viene risposto - dopo una rapida consultazione con il boss - "mi dispiace, ma è finito e arriva domani". Cioè, per tutta la serata nessuno si potrà lavare le mani???? Ciliegina: davanti al ristorante campeggiava un bel negozietto bangla aperto 24 ore su 24 pieno zeppo di saponi liquidi. All'annotazione finale fatta proprio al boss sull'accaduto il tipo si schernisce redarguendo la maleducata cameriera. Ma per favore! Locali così devono fallire al più presto e lasciare spazio a chi non vuole frodare i clienti e ama  e rispetta veramente il cibo. Aperto solo a cena.
Coffe Pot - Via del Politeama, 12   www.coffepot-roma.com

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