sabato 4 aprile 2015

Imago


Ogni tanto bisogna regalarsi una stella e da tempo volevo assaggiare in loco quella dello straordinario Francesco Apreda che ho avuto modo di incontrare in numerose manifestazioni gastronomiche. Il talentuoso chef napoletano non si risparmia ed è spesso presente con la sua brigata in kermesse dove si cucina anche per grandi numeri e dove spesso tiene piccole lezioni di cucina. In queste occasioni ogni volta lascia il segno più di molti altri colleghi per l’affabilità e per la capacità di coniugare la tradizione partenopea con l’amore per le spezie orientali, soprattutto indiane (coadiuva vari ristoranti in India). Soprattutto nelle varie edizioni di Taste of Rome ho avuto modo di sperimentare il suo talento: il dolce finto uovo allo zabaione, orzata e granita di caffè o la mozzarella in brodo di pomodoro sono piatti che rasentano la perfezione, pieni e leggeri al tempo stesso,  dai sapori forti e persistenti eppure puliti. In particolare Apreda è un genio dell’umami, gusto sapido che chi come me ama l’Oriente non può che adorare e salivare. In tutto questo non si capisce perché da anni il suo ristorante Imago all’ultimo piano del meraviglioso Hotel Hassler abbia una sola stella Michelin. Le guide non è sempre sono veritiere, ovviamente, ma dicono alcune cose e in questo caso la mancanza di almeno una seconda stella è veramente sospetta. Ma voi non ve ne preoccupate, anche perché tutto sommato questo significa che il costo di una cena risulta meno proibitivo che se le stelle fossero di più. La location è quella tipica di un ristorante di alto livello in un albergo di lusso, anche se l’insieme vira ad una certa freddezza. La sala non è molto grande e i toni del bianco, il marmo e la vetrata chiusa su Roma rendono l’insieme poco avvolgente. Anche il servizio seppur impeccabile non fa fare salti di entusiasmo. Insomma siamo lontani da La Pergola. Ma va bene così perché l’attenzione rimane ancorata ai piatti di Apreda che sono di sostanza e valore anche se creativi e leggerissimi. Il menù degustazione purtroppo è obbligatorio per l’intero tavolo, ma per 120 euro si può fare uno sforzo ed accettarne le conseguenze. Ovvio gran profluvio di amuse bouche e omaggi vari.  Lo chef è rigorosamente in cucina ed appare magicamente a fine cena, sorridente e cordiale come l’ho sempre visto. In sintonia con l’insieme allegro e sornione al tempo stesso, l’imperdibile gabbiano che tutte le sere si gode il pasto degli avventori da dietro la vetrata seguendo passo passo tutti i tavoli come il migliore degli antropologi. Aperto solo a cena.
Imago presso Hotel Hassler - Piazza Trinità dei Monti, 6  t. 06/699344726

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