giovedì 19 giugno 2014

Genova e Cinque Terre

Un fine settimana lungo a Genova ci sta sempre bene: la città la frequentavo assiduamente ben prima di avere un figlio e ne ho sempre amato il centro storico decadente al limite del sordido, la Istanbul italiana, tra caruggi angusti che si aprono su deliziose piazze dove le chiese in marmo bianco e nero contendono lo spazio ai negozi etnici. Alcune case del centro storico le ho visitate e ci ho dormito: probabilmente in Italia si tratta di una delle poche possibilità per le persone normali di vivere in abitazioni con mosaici in terra e affreschi sul soffitto del '600. Perché è incredibile, ma dopo secoli questo rimane forse l'unico centro storico europeo ancora non del tutto "ripulito" e reso fashion e hipster. Per fortuna. Poi dalla nascita di Cesare ho iniziato ad apprezzare anche la Genova dei musei interattivi (del Mare, dei Bambini, l'Acquario, dell'Antartide) e la natura delle colline sovrastanti dove abita uno dei miei migliori amici. Il contrasto tra il mare e la collina è bellissimo, anche se l'edificazione della città e dei dintorni è quanto di più scriteriato e brutto sia mai stato realizzato in Italia.
Questa volta abbiamo dato un'occhiata anche alle famose 5 Terre e, per quanto indubbiamente affascinanti, non mi hanno stregata. A pari requisiti la Costiera Amalfitana vince senza sconti. Mi sa che la fascinazione è soprattutto per tedeschi e americani.
E il cibo? Abbastanza buono ovunque, con ricette regionali famosissime e straordinarie. Interessante che la Liguria è forse la regione italiana con il più alto tasso di ricette tipiche vegetariane. Da andare con i piedi di piombo, però, e una buona guida perché non tutto è oro ciò che luccica e le trappole per turisti sono purtroppo più frequenti che altrove.
 
Corniglia - A Cantina de Mananan - Via Fieschi, 117 t. 01877821166
Una delle 5 Terre e forse anche la più graziosa. Tra i tanti ristorantini spenna turisti questa minuscola trattoria antica citata dalla solita guida Slow Food è sicuramente una garanzia. Piatti tipici, pesce freschissimo, ambiente verace per un conto finale che non supera i 30 euro. Impossibile trovare posto senza prenotazione. Aperto a pranzo e cena.
 
Genova (Fontanegli) - Da Pippo - Salita Chiesa di Fontanegli, 13/r t. 010/809351
Che meraviglia di posto! Su una delle colline poste sopra la città cibo tipico in un ambiente quasi elegante per un conto finale che non supera i 30 euro. Tutti i classici ci sono e cucinati impeccabilmente in un'atmosfera da gita fuori porta. Aperto a pranzo e cena.
 
Sori (Capreno) - Da Drin - Frazione Capreno, 66 t. 0185/782210
Anche in questo caso siamo sulle colline sopra Genova, nella tipica trattoria dove gli indigeni vengono a mangiare per uscire dal caos cittadino. E infatti c'è anche una bella terrazza da cui si intravede il mare. Piatti tipici, ma forse cucinati in modo meno elegante e attento che altrove. Costo sempre equo. Aperto a pranzo e cena.
 
Genova - Antica Sciamadda - Via San Giorgio, 14/r t. 010/2468516
Questo ed il seguente sono tra gli indirizzi storici per mangiare la tipica farinata genovese e le altre specialità dello street food locale. Io preferisco questo: giusto un paio di sgabelli, vino appena accettabile in bicchieri di plastica e su piatti di plastica che neanche puoi cambiare una scelta vastissima di prelibatezze cucinate come tradizione vuole: farinata sempre appena sfornata, torte di verdure, polpettone di verdure, stoccafisso, melanzane fritte imbottite (di prosciutto), fritto di pesce. Tutto fresco e per nulla unto. Da ricordare che apre in mattinata fino alle 15 e poi dalle 17 fino a massimo le 19.30
 
Genova - Sa Pesta - Via dei Giustiniani, 16/r t. 010/2468336
Quasi attaccato all'Antica Sciamadda, Sa Pesta è ancora più noto e gode della facility di avere anche parecchi tavoli per mangiare comodamente. Il che vuol dire file infinite e prezzi un po' più alti. le specialità sono tutte le solite con in più anche primi caldi.
 

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