venerdì 20 giugno 2014

Un pò di Toscana (Maremma e dintorni)

Quando desidero un po' di verde assoluto l'Umbria mi va benissimo e per molti versi la trovo anche più bella e sincera della Toscana. Però, poi, alla fine almeno una volta l'anno in Toscana ci si casca sempre magari per mangiare nel rientro dalla Liguria o con la scusa delle Terme di Saturnia. E così si riscopre sempre che sono zone bellissime, dove si mangia divinamente e dove qualche angolo di veracità nonostante il turismo e gli inglesi si trova comunque. La Maremma in questo è sicuramente una piccola oasi e nel fine settimana di sole in cui ci siamo stati noi in giro sembrava non ci fosse un'anima. Mi spiace per il turismo locale, ma la cosa ha i suoi vantaggi. Sovana, Scansano, Sorano, Pitigliano, Saturnia stessa sono luoghi magici dove il tufo degli Etruschi incontra il verde delle colline e le acque sulfuree creando scenari magici. E se non fosse per il pane sciocco.....:)
 
Marciano della Chiana (AR) - Hostaria La Vecchia Rota - Via XX Settembre, 4 t. 0575/845362
Sulla strada di ritorno da Genova si doveva pur mangiare.....tipica osteria in stile SF: paesino sperduto nel nulla, casa colonica riadattata, rustica ed elegante al tempo stesso, patron totalmente pazzo che terrorizza le cameriere, ma ammalia i clienti con i racconti sulle erbe del suo orto e le oche della sua aia. Il risultato è stato un bambino che neanche in Romagna aveva assaggiato un tortellino e che qui con 30 gradi si è divorato un piatto enorme di tortellini in un brodo di cappone da far riemergere da una convalescenza. E poi i pici con il ragù di nana (oca), le erbe selvatiche....posto da consigliare assolutamente. Prezzo finale intorno ai 30 euro, ma può andare anche meglio se come con noi il proprietario un po' alterato di suo sbaglia il conto. Aperto a cena e a pranzo il fine settimana.
 
Semproniano (GR) - La Posta - Via Verdi, 14 t. 0564/986376
Siamo a pochi minuti dalle Terme di Saturnia e veramente non ci si aspetta un locale così sincero e onesto. Antica stazione di posta , la famiglia di ristoratori tutta al maschile - almeno in sala - propone una cucina autentica e dalle porzioni corpulente. Agnello fritto da urlo e pappardelle al cinghiale da manuale. Conto quasi ridicolo. Aperto a pranzo e cena.
 
Scansano (GR) - La cantina - Via della Botte, 1 t. 0564/507605
La cittadina è veramente un gioiellino d tufo e La Cantina vanta un po' di pretese: location molto bella e raffinata e cantina di tutto rispetto. Piatti della tradizione anche piuttosto rustici e gustosi, spesso portati in tavola direttamente in pentole di alluminio molto belle. Ma prezzi un po' più alti del giusto e conto finale che scivola verso i 40 euro.
 
Agriturismo LaMeria - Strada Provinciale 116 Catabbio - Semproniano - t. 339/6609647   www.lameria.it
Era tanto che non compravo coupon, ma quando lo faccio ormai mi studio bene la proposta e questa era veramente imbattibile e ci ha permesso di conoscere un agriturismo veramente interessante. Sicuramente nel circondario si trovano soluzioni molto più affascinanti: questa è una struttura recente e sobria, quindi niente roccia, cipressi secolari e arredi d'epoca come in altre realtà della zona. Ma la posizione su un poggio molto panoramico permette una vista a 360° su un verde assoluto e la coppia di coniugi che gestisce l'azienda è gentile e solerte, ruvida quanto basta come Maremma maiala docet. Purtroppo anche se si tratta di un vero agriturismo - coltivano cereali bio - non si fa ristorazione, ma la colazione è varia e genuina. Le stanze sono spaziosissime e indipendenti e c'è anche una piscina con sdraio nel verde assoluto. Al di là del prezzo coupon mi sembra che dal sito si evincano prezzi molto interessanti. Inoltre convenzione con le Terme di Saturnia per una riduzione sul prezzo di ingresso - piuttosto elevato - e in alcuni ristoranti della zona come La Posta. Noi abbiamo anche chiesto consiglio su dove comprare del buon olio e siamo stati portati a casa della suocera: olio straordinario al suo giusto prezzo (a meno di 40 euro per una latta da 5 litri di olio l'olio forse non è olio...).

giovedì 19 giugno 2014

Genova e Cinque Terre

Un fine settimana lungo a Genova ci sta sempre bene: la città la frequentavo assiduamente ben prima di avere un figlio e ne ho sempre amato il centro storico decadente al limite del sordido, la Istanbul italiana, tra caruggi angusti che si aprono su deliziose piazze dove le chiese in marmo bianco e nero contendono lo spazio ai negozi etnici. Alcune case del centro storico le ho visitate e ci ho dormito: probabilmente in Italia si tratta di una delle poche possibilità per le persone normali di vivere in abitazioni con mosaici in terra e affreschi sul soffitto del '600. Perché è incredibile, ma dopo secoli questo rimane forse l'unico centro storico europeo ancora non del tutto "ripulito" e reso fashion e hipster. Per fortuna. Poi dalla nascita di Cesare ho iniziato ad apprezzare anche la Genova dei musei interattivi (del Mare, dei Bambini, l'Acquario, dell'Antartide) e la natura delle colline sovrastanti dove abita uno dei miei migliori amici. Il contrasto tra il mare e la collina è bellissimo, anche se l'edificazione della città e dei dintorni è quanto di più scriteriato e brutto sia mai stato realizzato in Italia.
Questa volta abbiamo dato un'occhiata anche alle famose 5 Terre e, per quanto indubbiamente affascinanti, non mi hanno stregata. A pari requisiti la Costiera Amalfitana vince senza sconti. Mi sa che la fascinazione è soprattutto per tedeschi e americani.
E il cibo? Abbastanza buono ovunque, con ricette regionali famosissime e straordinarie. Interessante che la Liguria è forse la regione italiana con il più alto tasso di ricette tipiche vegetariane. Da andare con i piedi di piombo, però, e una buona guida perché non tutto è oro ciò che luccica e le trappole per turisti sono purtroppo più frequenti che altrove.
 
Corniglia - A Cantina de Mananan - Via Fieschi, 117 t. 01877821166
Una delle 5 Terre e forse anche la più graziosa. Tra i tanti ristorantini spenna turisti questa minuscola trattoria antica citata dalla solita guida Slow Food è sicuramente una garanzia. Piatti tipici, pesce freschissimo, ambiente verace per un conto finale che non supera i 30 euro. Impossibile trovare posto senza prenotazione. Aperto a pranzo e cena.
 
Genova (Fontanegli) - Da Pippo - Salita Chiesa di Fontanegli, 13/r t. 010/809351
Che meraviglia di posto! Su una delle colline poste sopra la città cibo tipico in un ambiente quasi elegante per un conto finale che non supera i 30 euro. Tutti i classici ci sono e cucinati impeccabilmente in un'atmosfera da gita fuori porta. Aperto a pranzo e cena.
 
Sori (Capreno) - Da Drin - Frazione Capreno, 66 t. 0185/782210
Anche in questo caso siamo sulle colline sopra Genova, nella tipica trattoria dove gli indigeni vengono a mangiare per uscire dal caos cittadino. E infatti c'è anche una bella terrazza da cui si intravede il mare. Piatti tipici, ma forse cucinati in modo meno elegante e attento che altrove. Costo sempre equo. Aperto a pranzo e cena.
 
Genova - Antica Sciamadda - Via San Giorgio, 14/r t. 010/2468516
Questo ed il seguente sono tra gli indirizzi storici per mangiare la tipica farinata genovese e le altre specialità dello street food locale. Io preferisco questo: giusto un paio di sgabelli, vino appena accettabile in bicchieri di plastica e su piatti di plastica che neanche puoi cambiare una scelta vastissima di prelibatezze cucinate come tradizione vuole: farinata sempre appena sfornata, torte di verdure, polpettone di verdure, stoccafisso, melanzane fritte imbottite (di prosciutto), fritto di pesce. Tutto fresco e per nulla unto. Da ricordare che apre in mattinata fino alle 15 e poi dalle 17 fino a massimo le 19.30
 
Genova - Sa Pesta - Via dei Giustiniani, 16/r t. 010/2468336
Quasi attaccato all'Antica Sciamadda, Sa Pesta è ancora più noto e gode della facility di avere anche parecchi tavoli per mangiare comodamente. Il che vuol dire file infinite e prezzi un po' più alti. le specialità sono tutte le solite con in più anche primi caldi.
 

Hopside

Pub relativamente nuovo nel quartiere Ostiense che ormai contende a Trastevere e San Lorenzo la palma della movida romana. Immediata adesione la mia in quanto l'ho frequentato per oltre tre mesi visto che è stata la sede del corso che ho frequentato per diventare Degustatore di birre organizzato dalla ADB, Associazione Nazionale Degustatori Birre. Il corso è molto impegnativo e a tratti anche faticoso, ma entusiasmante per la quantità di cose che si imparano e perché le birre sono un vero parco giochi di aromi, sapori, caratteristiche e storia che con un corso così si cominciano a comprendere al meglio.
Il pub è molto carino, spazioso e la sua vocazione alle birre di qualità è sancita da una sala interrata che ospita un vero e proprio piccolo impianto di produzione che potrà essere utilizzato da tutti gli homebrewer che si vogliono mettere alla prova, ma non hanno soldi e spazi adeguati. Le birre alla spina non sono moltissime e neanche particolarmente originali, però permettono di fare un giro d'Italia tra quelle più note e d affidabili. Menù molto ampio e vario che spazia da classici hamburgher arricchiti da ingredienti a scelta e piatti più complessi non sempre dall'ottimo rapporto quantità/prezzo, ma indubbiamente creativi e ben cucinati.
Hopside - Via Francesco Negri, 39 tel. 06/69313081
 

Bir e Fud rinnovato

E' stato chiuso un bel po' per ristrutturazione e alla riapertura mi aspettavo tanto, però....il locale non ha certo potuto allargarsi perché è rimasto quel che era, ma Emanuele Colonna ha fatto la scelta di aumentare la lunghezza del banco delle spine e quindi il numero di queste ultime e questa è una bella cosa. Adesso alle tradizionali artigianali dei migliori produttori italiani, si affiancano anche alcune straniere molto interessanti. Però la soluzione architettonica ha sacrificato molto l'ingresso che è diventato strettissimo, al limite della mancanza di sicurezza e del principio di claustrofobia. Superato lo scoglio dell'asfissiante corridoio la zona tavoli non è cambiata rispetto a prima, ma ci sono un po' meno tavoli o quantomeno sono più ravvicinati di prima - e già lo erano molto - il che rende il tutto ancora più rumoroso e soffocante di quanto già non fosse. Ma insomma, sono problemi che si superano. Però dal restyling che ha coinvolto non solo il design ma anche le collaborazioni gastronomiche con l'ingresso - sulla carta - della vicina di casa Cristina Bowerman uno si aspettava quantomeno il mantenimento dello stile originario con le pizze, ma anche un grande spazio a "tapas" sempre nuove. Invece ora il menù è veramente ridotto ai minimi termini e ci si può andare essenzialmente per una pizza e patatine che seppur buone secondo me non giustifica l'esistenza della cucina e vanifica il proposito di proporre originali abbinamenti birra-cibo. Non mi è chiaro il senso dell'operazione e spero che come spesso è successo Bir e Fud cambi ancora una volta registro.
Bir e Fud - Via Benedetta, 23 t. 06/5894016

Ma che c'è siete venuti a fa'

E' incredibile! Sul serio non l'avevo mai recensito? Eppure è qui che tutto incominciò, inteso relativamente alla mia passione per le birre artigianali! Probabilmente è il pub di birre di qualità più famoso di Roma insieme all'Open Baladin, ma è anche uno dei primi che ha portato il bere brassicolo di qualità nella capitale e per di più coraggiosamente in un quartiere come Trastevere dove non si era mai visto - e bevuto - nulla di più sofisticato di una Beck's, zona franca per comitive di giovani e di studenti americani alla ricerca della ciucca facile. E invece Emanuele Colonna ha vinto e stravinto visto che poi ha aperto il dirimpettaio Bir e Fud più innumerevoli altri locali e negozi in compartecipazione che hanno portato Roma ad essere la Bruxelles del sud Europa.
Ma è qui che ha iniziato e lo ha fatto rispettando in toto la tradizione del bere in senso assoluto: al Ma che c'è siete venuti a fa non ci sono concessioni ad altro che non sia la buona birra, da mangiare non c'è assolutamente nulla, neanche un salatino. Però alla spina potete veramente sbizzarrirvi assaggiando alcune delle migliori produzioni artigianali estere e di recente anche qualche famosa etichetta italiana. Grande attenzione al recente revival delle birre acide con la possibilità unica di sperimentare le birre Cantillon alla spina e anche fantastiche birre affumicate di Bamberga, nuova "fissa" del Colonna. Frequenti festival tematici di cui è difficile tenersi al corrente. L'unico cruccio è il caos che si crea a tutte le ore fuori al piccolo locale e che non regala certo sonni tranquilli ai residenti.
Ma che c'è siete venuti a fa - Via Benedetta, 25 t. 06/64562046


Gelateria La Romana

Questi qui li devo capire meglio: vengono da Rimini ad aprire una mega gelateria di qualità che si racconta come storica su Via Ostiense ( e a quanto pare da tempo c'è un'altra filiale in Via XX Settembre) e dopo pochi giorni la fila fa il giro del palazzo a tutte le ore del giorno e della sera e i commenti in circolazione sono entusiasti…Il successo della formula ricorda un po’ quello di Grom e del resto anche il gelato è molto simile (e anche a Lait di Eataly che è giusto a pochi passi): materie prime decantate come ottime, gusti classici, gelato della consistenza e dal sapore molto pannoso e corposo, panne aromatizzate e bonus di cioccolato fuso da inserire in fondo ai coni. Volendo anche biscottini di vari tipi. Che dire? La location è molto graziosa e comoda, tutta shabby chic con anche diverse sedute, il personale estremamente cortese, il prezzo giusto e comprende anche la panna, ma il risultato finale è un gelato stucchevole che lascia il palato “sporco” e sapori pressocché tutti uguali. Personalmente non capisco: a Roma ormai c'è molto meglio.
Gelateria La Romana - Via Ostiense, 48

Gelateria La Gourmandise


Una vera boutique del gelato gourmet in una tranquilla via residenziale di Monteverde. Ricorda un po’ la classe della prima bottega di Di Pomponio, quello di Neve di Latte. Minuscolo banco, quadri alle pareti, un’aria da salottino elegante. Ma veniamo al gelato: gusti originali, spesso arricchiti dall’uso di fiori e spezie, ma che non si esauriscono nell’inventiva e rilasciano in bocca sapori e profumi veramente notevoli. Un buonissimo gelato, leggero, delicato di cui si percepisce ogni materia prima sicuramente di grande qualità e che lascia la bocca piacevolmente fresca e pulita. Da provare assolutamente.
Gelateria La Gourmandise - Via Felice Cavallotti, 36/b
 

Poggio di Tornimparte (Abruzzo) - La Locanda del Borgo dei Mugnai

Non scrivo da oltre 4 mesi causa impegni vari, ma questo non vuol, dire che non abbia mangiato e girato! E quindi ecco un'overdose di esperienze e opinioni.
 
Se andate a sciare in zona Campo Felice questo indirizzo ancora poco noto alle guide più prestigiose può rappresentare il meglio di un fine settimana sulla neve (almeno per chi come me detesta freddo, sci e simili). La location è tipica degli indirizzi Slow Food e bisogna proprio farglielo sapere ai tipi della guida delle Osterie d'Italia: un piccolo borgo sperduto nel nulla dove tra quattro case trova posto questa antica casa colonica dagli altissimi soffitti. Dentro arredi sobri ed eleganti, anche un tappeto, pochi tavoli talmente distanziati da permettere di mangiare quasi in solitaria: un'atmosfera da ristorante elegante, con un menù da osteria moderatamente creativa che rispecchia un totale amore per il territorio e la tradizione. Lo zafferano abruzzese regna incontrastato in numerose ricette sia dolci che salate e i piatti sono bellissimi a vedersi ed buonissimi da assaggiare. Il patron è cameriere e sommelier tutto in uno, affabile e cortese oltre che buon conoscitore di alcune chicche enoiche anche biologiche della zona. Il prezzo finale non supera i 40 euro per un pasto completo, vino compreso e si rimane totalmente soddisfatti. Da mettere in conto un servizio slow che rispecchia una cucina del tutto espressa e curata.
La Locanda del Borgo dei Mugnai - Poggio di Tornimparte (AQ) t. 0862/728280