domenica 29 dicembre 2013

Molì

E invece poi ti imbatti in un posto cui non avresti dato un euro perché ha già cambiato varie gestioni, sta a Testaccio e non ti fidi e poi fa un po’ pesce un po’ carne un po’ tradizione un po’ creativo e invece….a dire il vero se stessi un po’ più attenta ed informata mi sarei accorta di quel premio qualità/prezzo Gambero Rosso che ha preso nel 2013…Ma va bene così, perché a volte le sorprese fanno piacere e quindi questo è un indirizzo dove tornare con una nuova consapevolezza. Menù semplice con piatti di pesce e terra dai sapori assolutamente freschi e convincenti, arredamento elegante e sobrio, servizio affabile e prezzi che non superano i 35 euro a testa. Buonissimi il tortino di broccoli e polipo e la zuppa di ceci e ricciola. Bonus per i due menù degustazione, 6 portate di pesce a 33 euro e 5 portate di terra a 30, peccato per l’obbligo di prenderlo per almeno due persone, ma dopotutto il locale ha pochi coperti. A poca distanza il cinema Greenwich ed il teatro Vittoria  per completare la serata. Aperto solo la sera, ma la domenica anche a pranzo.
Molì – Via Rubattino, 22/24 tel. 06/57289587   www.ristorantemoli.com

Urbana 47

Qui giacciono il radioso passato e le belle speranze di quello che fu e poteva essere un buon indirizzo….quando aprì ci cucinava un valido chef di cui non ricordo il nome e lo spazio con arredo vintage – ma vintage pesante, eh: immaginate che ci sono anche le teste di bambola! – e la bellissima cucina a vista erano una piccola novità nell’asfittico panorama romano e ancor di più nel rione Monti che fino a pochi anni fa si caratterizzava solo per trattorie romanesche ed aperitivifici per studenti di Architettura. Molte aperture trendy dopo lo chef è andato via, le teste di bambola sono ancora lì e la cucina è decisamente peggiorata. I proprietari sono gli stessi di Zoc che non ho ancora provato, ma di cui mi si dice gran bene: credo, però, che i capi dovrebbero tornare un po’ alla casa madre e dare una sistemata perché da Urbana 47 al momento non c’è niente che vada per il verso giusto. Il servizio è sconnesso e distratto con comande che escono in ordine sparso, la carta dei vini banale ed i piatti sono di quelli che snocciolano nel titolo lunghi elenchi di materie prime di eccellenza per poi rivelarsi all’assaggio molto più che scontati e spesso anche veramente mal cucinati. I ravioli ripieni di patate, broccoli e salsiccia con sugo di funghi prataioli e carboncelli sono anonimi ravioli privi di forza e ricchi solo di ancor più anonimi champignon (14 euro); il pollo ripieno di patate e cicoria con insalatina natalizia di puntarelle, fichi secchi e melograno è veramente un pollo arrosto con puntarelle scondite e non capate ed un ripieno che si sente appena (18 euro); lo strudel di mele e cannella con zabaione e melograno (per fortuna solo 5 euro) è a dir poco imbarazzante in quanto  trattasi di fette biscottate durissime farcite con mela stracotta. Su ogni piatto troneggiano chicchi sparsi di melograno senza un perché e senza un domani. Sarà che a Natale il melograno porta fortuna….mah. Un consiglio: se proprio volete tentare la sorte e far colpo su qualcuno/a che ama i posti finto trasandato ordinate sulla base del menù in inglese, è più sincero. Come da programma il posto è aperto da mane a sera, brunch ed aperitivi (anzi: tapas…) compresi. Il conto, lo capite dai prezzi citati, non ce la fa a stare al di sotto dei 40 euro neanche impegnandosi.
Urbana 47 – Via Urbana, 47 tel. 06/47884006   www.urbana47.it

 

Temakinho

E’ noto che in Brasile e Perù esiste una fiorente comunità giapponese – immigrarono dopo la distruzione della seconda guerra mondiale e sono diventati piuttosto potenti, tanto che uno dei loro figli è stato presidente del Perù – e se questo non spiega perché i cinesi si mettano a cucinare churrasco brasiliano insieme al sushi e al riso alla cantonese come nel citato Chopsticks, la notizia chiarifica un po’ la moda di un certo sushi fusion che arriva per l’appunto dal Brasile. Temaki – cono di alghe con riso e pesce crudo – ripieni di tartare di pesce aromatizzato ed arricchiti da frutti tropicali, ceviche di pesce al posto del sashimi, capirinha di tutti i tipi al posto del sakè: ecco la ricetta di questo originale localino da poco aperto nel rione Monti al posto del vecchio Fish. La casa madre è a Milano dove questa moda impazza: non ho idea se potrà attecchire anche a Roma, però ci si può provare. La carta da parati del ristorante è molto carina con tanti ananas gialli ed i piatti non sono male: il pesce è fresco e buono e gli accostamenti con frutta tropicale, salse piccanti e lime risultano azzeccati. Ovviamente il vero sushi è un’altra cosa, ma l’esperienza è sfiziosa e con massimo 30 euro si può mangiare bastevolmente. Da considerare che i piatti sono tutti freddi e che l’organizzazione è spartana, quindi io lo vedo meglio come posto per un pranzo veloce o un pre-teatro piuttosto che per una cena importante.
Temakinho – Via dei Serpenti, 16 tel. 06/45435555

Chopsticks

La nuova frontiera dell’all you can eat asiatico prevede ormai contaminazioni al limite del surreale e dell’assalto al triglicerido. In questa location che già era un Wok, cioè sushi e cinese all you can eat, adesso si apre il mondo di Chopsticks dove “all” sta veramente per “all”! Quindi da ordinare fino a stramazzare sotto la sedia non solo il solito sushi, maki, tempura, ma anche tanto cinese e thailandese (?), nonché, udite udite, infinito pesce alla piastra e incredibile churrasco brasiliano. Dico incredibile perché mentre la qualità dei piatti in stile jap e cino non si distanzia molto da quella di qualunque altro “all you can eat” di Roma – quindi riso senza sapore, pesce  decongelato in striscioline sottili sottili – la carne del churrasco è proprio buona. Gli spiedoni arrivano in tavola cucinati alla perfezione con un bello strato di sale sulla parte esterna e serviti da un simpatico  argentino che assomiglia a Maradona. I tagli proposti non sono proprio tutti quelli presenti in menù, ma la picanha c’è ed è anche molto buona e un po’ tutta la carne è morbida e succulenta. La vera domanda è come si possano mangiare così tante pietanze diverse in un unico pasto senza sentirsi un cassonetto della spazzatura, ma questo è un altro discorso. Locale su due piani molto ampio, prezzo intorno ai 20 euro a cena, ma fate attenzione a quanto bevete perché le bevande sono escluse e non economiche ed al prezzo proposto per eventuali bambini. Ovviamente aperto pranzo e cena.
Chopsticks – Viale Regina Margherita, 17 tel. 06/8547388