E
invece poi ti imbatti in un posto cui non avresti dato un euro perché ha già
cambiato varie gestioni, sta a Testaccio e non ti fidi e poi fa un po’ pesce un
po’ carne un po’ tradizione un po’ creativo e invece….a dire il vero se stessi
un po’ più attenta ed informata mi sarei accorta di quel premio qualità/prezzo
Gambero Rosso che ha preso nel 2013…Ma va bene così, perché a volte le sorprese
fanno piacere e quindi questo è un indirizzo dove tornare con una nuova
consapevolezza. Menù semplice con piatti di pesce e terra dai sapori
assolutamente freschi e convincenti, arredamento elegante e sobrio, servizio
affabile e prezzi che non superano i 35 euro a testa. Buonissimi il tortino di
broccoli e polipo e la zuppa di ceci e ricciola. Bonus per i due menù
degustazione, 6 portate di pesce a 33 euro e 5 portate di terra a 30, peccato
per l’obbligo di prenderlo per almeno due persone, ma dopotutto il locale ha
pochi coperti. A poca distanza il cinema Greenwich ed il teatro Vittoria per completare la serata. Aperto solo la
sera, ma la domenica anche a pranzo.
domenica 29 dicembre 2013
Urbana 47
Qui
giacciono il radioso passato e le belle speranze di quello che fu e poteva
essere un buon indirizzo….quando aprì ci cucinava un valido chef di cui non
ricordo il nome e lo spazio con arredo vintage – ma vintage pesante, eh:
immaginate che ci sono anche le teste di bambola! – e la bellissima cucina a
vista erano una piccola novità nell’asfittico panorama romano e ancor di più
nel rione Monti che fino a pochi anni fa si caratterizzava solo per trattorie
romanesche ed aperitivifici per studenti di Architettura. Molte aperture trendy
dopo lo chef è andato via, le teste di bambola sono ancora lì e la cucina è
decisamente peggiorata. I proprietari sono gli stessi di Zoc che non ho ancora
provato, ma di cui mi si dice gran bene: credo, però, che i capi dovrebbero
tornare un po’ alla casa madre e dare una sistemata perché da Urbana 47 al
momento non c’è niente che vada per il verso giusto. Il servizio è sconnesso e
distratto con comande che escono in ordine sparso, la carta dei vini banale ed
i piatti sono di quelli che snocciolano nel titolo lunghi elenchi di materie
prime di eccellenza per poi rivelarsi all’assaggio molto più che scontati e
spesso anche veramente mal cucinati. I ravioli ripieni di patate, broccoli e
salsiccia con sugo di funghi prataioli e carboncelli sono anonimi ravioli privi
di forza e ricchi solo di ancor più anonimi champignon (14 euro); il pollo
ripieno di patate e cicoria con insalatina natalizia di puntarelle, fichi
secchi e melograno è veramente un pollo arrosto con puntarelle scondite e non capate ed un ripieno che si sente appena (18 euro); lo strudel di mele e
cannella con zabaione e melograno (per fortuna solo 5 euro) è a dir poco
imbarazzante in quanto trattasi di fette biscottate durissime farcite con mela stracotta.
Su ogni piatto troneggiano chicchi sparsi di melograno senza un perché e senza
un domani. Sarà che a Natale il melograno porta fortuna….mah. Un consiglio: se
proprio volete tentare la sorte e far colpo su qualcuno/a che ama i posti
finto trasandato ordinate sulla base del menù in inglese, è più sincero. Come
da programma il posto è aperto da mane a sera, brunch ed aperitivi (anzi:
tapas…) compresi. Il conto, lo capite dai prezzi citati, non ce la fa a stare
al di sotto dei 40 euro neanche impegnandosi.
Temakinho
E’
noto che in Brasile e Perù esiste una fiorente comunità giapponese – immigrarono
dopo la distruzione della seconda guerra mondiale e sono diventati piuttosto
potenti, tanto che uno dei loro figli è stato presidente del Perù – e se questo
non spiega perché i cinesi si mettano a cucinare churrasco brasiliano insieme
al sushi e al riso alla cantonese come nel citato Chopsticks, la notizia chiarifica un po’
la moda di un certo sushi fusion che arriva per l’appunto dal Brasile. Temaki –
cono di alghe con riso e pesce crudo – ripieni di tartare di pesce aromatizzato
ed arricchiti da frutti tropicali, ceviche di pesce al posto del sashimi,
capirinha di tutti i tipi al posto del sakè: ecco la ricetta di questo
originale localino da poco aperto nel rione Monti al posto del vecchio Fish. La
casa madre è a Milano dove questa moda impazza: non ho idea se potrà attecchire
anche a Roma, però ci si può provare. La carta da parati del ristorante è molto
carina con tanti ananas gialli ed i piatti non sono male: il pesce è fresco e
buono e gli accostamenti con frutta tropicale, salse piccanti e lime risultano
azzeccati. Ovviamente il vero sushi è un’altra cosa, ma l’esperienza è sfiziosa
e con massimo 30 euro si può mangiare bastevolmente. Da considerare che i
piatti sono tutti freddi e che l’organizzazione è spartana, quindi io lo vedo
meglio come posto per un pranzo veloce o un pre-teatro piuttosto che per una cena
importante.
Temakinho – Via dei Serpenti,
16 tel. 06/45435555
Chopsticks
La
nuova frontiera dell’all you can eat asiatico prevede ormai contaminazioni al
limite del surreale e dell’assalto al triglicerido. In questa location che già
era un Wok, cioè sushi e cinese all you can eat, adesso si apre il mondo di
Chopsticks dove “all” sta veramente per “all”! Quindi da ordinare fino a
stramazzare sotto la sedia non solo il solito sushi, maki, tempura, ma anche
tanto cinese e thailandese (?), nonché, udite udite, infinito pesce alla
piastra e incredibile churrasco brasiliano. Dico incredibile perché mentre la
qualità dei piatti in stile jap e cino non si distanzia molto da quella di
qualunque altro “all you can eat” di Roma – quindi riso senza sapore, pesce decongelato in
striscioline sottili sottili – la carne del churrasco è
proprio buona. Gli spiedoni arrivano in tavola cucinati alla perfezione con un
bello strato di sale sulla parte esterna e serviti da un simpatico argentino che assomiglia a Maradona. I tagli
proposti non sono proprio tutti quelli presenti in menù, ma la picanha c’è ed è
anche molto buona e un po’ tutta la carne è morbida e succulenta. La vera
domanda è come si possano mangiare così tante pietanze diverse in un unico
pasto senza sentirsi un cassonetto della spazzatura, ma questo è un altro
discorso. Locale su due piani molto ampio, prezzo intorno ai 20 euro a cena, ma
fate attenzione a quanto bevete perché le bevande sono escluse e non economiche
ed al prezzo proposto per eventuali bambini. Ovviamente aperto pranzo e cena.
Chopsticks – Viale Regina
Margherita, 17 tel. 06/8547388
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