lunedì 22 luglio 2013

El Paraiso del Paladar

Unire la cucina colombiana a quella dell'Ecuador in un solo ristorante è cosa che poteva venire in mente solo ai sudamericani e poteva trovare posto solo in un quartiere multietnico come il Pigneto, adiacenze Via Prenestina. E infatti mentre siamo seduti in questo locale dall'aria molto casalinga, serviti da un taciturno andino, entrano ed escono come fosse casa loro vari esponenti di una strana fauna locale sudamericana (la ragazza cicciottella, un paio di transessuali...). A volte, però, questo forte accento sull'autenticità presente in quasi tutti i ristoranti latinoamericani della capitale si traduce in qualità dozzinale dei piatti e in veri e propri "mappazzoni" di dubbia freschezza. Non è il caso di questo indirizzo in cui l'abbondanza delle porzioni va di pari passo con sapori freschi e puliti e materie prime che, dati i prezzi, se non di altissima qualità, sono comunque dignitose e ben cucinate. Nell'ampio menù piatti della Colombia e dell'Ecuador, sia di pesce che di carne, a prezzi modici (difficile superare un conto di 20 euro a testa) e possibilità di kid's menù. Lo stufato di gamberi al latte di cocco e coriandolo, con riso, banane fritte ed avocado era veramente ottimo. Il posto è aperto a pranzo e cena e credo che la domenica sia pieno di latinos in festa che da sé valgono il viaggio. Preparatevi a mandare a memoria tutte le canzoni in programmazione sul canale tv Ondalatina.....
El Paraiso del Paladar - Via Guglielmo Albimonte, 28/30 tel. 06/60657354


Brunch al Waldorf Astoria (ex Cavalieri Hilton)

Essere un po' querolomani e parecchio sfacciascazzi può avere i suoi risvolti positivi ed insegna molto su come può essere diversa la classe con cui chi sta dall'altra parte del commercio regge le critiche e sceglie le risposte. La storia del Larys è uno dei possibili risultati del mio tratto caratteriale ipercritico, perfezionista e che non si tiene un cecio in bocca...la storia di questo brunch un altro.
Per il 1° gennaio 2013 avevo prenotato un tè pomeridiano con musica, animazione bambini, dolci e degustazione di tè guidata da un esperto in quello che adesso è diventato il Waldorf Astoria di Roma, ma che per tutti rimarrà sempre il Cavalieri Hilton. Per capirci il luogo dove trova sede il ristorante La Pergola con Heinz Beck.
Per chi non c'è mai stato in realtà si tratta di un casermone dall'eleganza un po' dubbia degli anni '80, anni in cui io ci ho festeggiato il mio bat-mizvà e assaltato numerosi buffet di banchetti della comunità ebraica romana. Oggi l'atmosfera da opulenza fuori moda è rimasta e infatti è un hotel che piace molto ai russi arricchiti, ma dietro c'è anche tanta sostanza e infatti per me ci sono state le cene da Beck ed anche i tè sotto i tre dipinti di Tiepolo che arricchiscono la hall: esperienze uniche per qualità e trattamento.
Per questo nel tempo la struttura ha attirato gli investimenti della catena Waldorf Astoria ed il trattamento che ci si aspetta non può che essere quello promesso.
Eppure quel tè di capodanno era stato deludente: pochi dolci, assenza dell'esperto, niente musica. Certo il costo era solo 35 euro a testa, ma la parola del Waldorf è legge, così avevo scritto una mail di elegante, ma fermo disappunto. Nessuna risposta.
Stupore. Che si siano ammattiti? Non c'è più religione e ormai i russi hanno abbrutito tutto?!!
Ma per l'appunto sono un po' querelomane (e soffro di insonnia), così in una notte di inverno, passato più di un mese dalla mail senza risposta, ho riscritto, questa volta al manager del food and beverage staff.
Il giorno dopo mi arriva una telefonata di umili scuse: la mail precedente era stata inviata ad un indirizzo non più in uso (addetta dell'epoca licenziata) e quindi mai letta. Si scusavano per l'accaduto perché in effetti quel pomeriggio di Capodanno aveva avuto vari imprevisti e mi pregavano di accettare l'omaggio di un voucher per due per il loro brunch domenicale.
Giusto per non essere volgari scrivo piccolo piccolo che costa 75 euro a persona, bevande escluse. Ma non so scrivere piccolo piccolo qui...
Il brunch si svolge tutte le domeniche al ristorante Gli Olivi e con la bella stagione occupa tutto il bordo piscina.
Che posso dire? Indubbiamente un buffet splendido, con alcune punte di eccellenza come alcuni antipasti miniporzione di ispirazione egiziana - chef rigorosamente egiziano d'ordinanza - e straordinario sushi e sashimi preparato dal vivo da maestro giapponese. E poi tante altre cose buonissime e copiose. Ma di questi luoghi io amo soprattutto il punto di osservazione sugli umani: i clienti (dalle russe volgari e capricciose alla coppia  figlio gay attempato con mammina 80enne), lo staff diviso a metà tra super professionisti con cui potresti discorrere di fisica nucleare e problemi di erezione convinto che stiano lì solo per te e giovani alle prime armi freschi di stage terrorizzati dal livello altissimo che si richiede loro. La capacità rara di rendere semplice e possibile qualunque richiesta.
Per i bambini sala ad hoc con animatori professionisti, menù specifico, gonfiabili, tv, truccatori, regalini....Cesare dice che vuole vivere lì.
Ah: avevamo detto che andavamo con un bambino, quindi il suo pasto (35 euro) era extra rispetto al buono omaggio e così vino ed acqua, ma al momento del conto il maitre ha detto "mi risulta che vada bene così".....posso dirlo? Peccato non aver ordinato una bottiglia di maggior pregio:)
Rome Cavalieri Waldorf Astoria - Via Alberto Cadlolo, 101 tel. 06/35091   www.romecavalieri.it
 

Aperitivo all'Hotel Locarno

Va bene: la location in un albergo liberty che ha visto tempi migliori, ma è deliziosamente fanè è suggestiva, in particolare il gradevolissimo giardino popolato di uccellini ed arredato alla ben meglio a pochi passi da Piazza del Popolo. La frequentazione è di quelle chicchettose che però non vogliono sembrare tali e anche questo se si è in vena di "human watching" è un atout. Però....bella lista di cocktails preparati con maestria, ma vini al bicchiere ed in bottiglia descritti solo per vitigno e birre in bottiglia tra le più industriali (a 10 euro!). Con l'aperitivo arriva un piattino di finger food offerto dalla cucina decisamente piccolino e di qualità non più che discreta (le verdure per il pinzimonio non erano corredate dal...pinzimonio!). In pratica si paga la consumazione - i cocktails alcolici sono tutti a 15 euro - e l'atmosfera. Adatto a far colpo su qualcuno o per chiacchiere tra amiche/i. Le domeniche nella bella stagione brunch nel giardino con bloddy mary e drink a go go.
Hotel Locarno - Via della Penna, 22 tel. 06/3610841


Il Piccolo Grande Chef

Mangiare in questo ristorante può essere un interessante salto nel passato. Si tratta di una trattoria che c'è da quando ero bambina, in una stradina laterale di Viale Trastevere altezza Stazione di Trastevere. Da anni stessi arredi fanè all'interno e gradevole giardino pergolato all'esterno. Stesse foto alle pareti di vip antichi immortalati con il proprietario e canzoni di Califano in sottofondo. E stesso gestore da sempre, un piccolo, cicciottello chef che prepara cucina casalinga ed onesta da tanti anni. Non si viene certo qui per sperimentare cucina creativa, ma per riassaggiare piatti semplici ed abbondanti cucinati con amore. Specialità sono i carciofi alla giudia ben fatti, croccanti e caldi, ma un po' tutto è buono. Certo ci sono scivoloni anni '80 e il tutto forse starebbe bene in una puntata di Cucine da Incubo di Cannavacciuolo che svecchierebbe ed alleggerirebbe sicuramente il tutto...ma anche no. Perché ogni tanto le incursioni nella nostra infanzia gastronomica - almeno nella mia - ci possono anche stare e sono rassicuranti. Aperto a pranzo e a cena.
Il Piccolo Grande Chef - Via di Ponziano, 7/9 tel. 06/5816106


Hotel Terme di Stigliano

Era da tempo che facevo la corte a questa destinazione complice un sito ed un profilo FB molto accattivanti ed aggiornati. E ne valeva la pena. Si tratta di terme antichissime a meno di un'ora da Roma (zona lago di Bracciano) di acqua sulfurea calda. Vere terme insomma, non le solite spa di acqua riscaldata. Quindi la struttura, un antico casale del '500 immerso in un parco verdissimo, puzza ovunque di uova sode...il che è una vera benedizione visto che testimonia che oggi come al tempo dei legionari romani che trascorrevano qui la quarantena prima di rientrare a Roma dalle campagne belliche l'acqua in cui ci si bagna è purissima acqua ricca di zolfo, calda e benefica per moltissime faccende, dai problemi della pelle, a quelli delle vie aeree e dell'apparato scheletrico. L'hotel ha annesso il Bagnarello, antico stabilimento termale pubblico dove si possono fare bagni nelle due piscine a prezzi popolari (ma l'accesso è libero per gli ospiti dell'hotel) e cure anche con il servizio sanitario pubblico. Qui ha sede l'antica grotta sudatoria romana: si scendono alcuni scalini e pagando 15 euro - ma il percorso può essere compreso anche nel pacchetto hotel - si sosta per 10 minuti a contatto con le viscere della terra ...e si suda! L'albergo è molto bello, sobrio e piacevole: stanze nel corpo centrale e nella depandance, non troppo ampie, ma gradevoli, con pavimenti in cotto e soffitti in legno bianco. Arredi stile casa provenzale e tanti spazi comuni e terrazze. Oltre a poter usufruire del Bagnarello con il pernotto in hotel si può godere delle due piscine termali riservate dell'albergo, parte anche al coperto, della enorme piscina di acqua fresca all'aperto e della spa interna con tipico percorso romano a base di hammam e sauna finlandese, tisane e zone relax, più la possibilità di fare trattamenti estetici di ogni tipo (a costi un po' altini). Forse la spa è piccola rispetto al resto, ma in realtà si viene qui per le piscine di acqua sulfurea che lascia la pelle e l'anima distese e rilassate, nonché per la meravigliosa collina verde e boscosa che gira intorno alla struttura dove sono casualmente lasciati i lettini che permettono un riposo a contatto con la natura e la bellezza più assoluta. Anche durante un fine settimana estivo non molta gente e tantissima pace. Nota positiva il ristorante interno che oltre ad una buona ed abbondante colazione propone anche menù cena e light lunch a costi contenuti e con qualità e quantità non indifferenti. Forse il tutto per il prezzo che ha dovrebbe essere un po' più curato - qualche zona del bagno non immacolata, sanitari da rimodernare, forse poco personale in hotel -, ma il fascino un po' fanè non stona del tutto con un luogo dove è bello dimenticare gli affanni e farsi dimenticare dal mondo. Prezzi per il pernotto variabili a seconda della stagione (l'hotel è aperto anche in inverno e mi sa che deve essere bellissimo) e delle offerte speciali da tenere d'occhio su FB; possibilità anche di accesso al tutto per la giornata: 49 euro nei giorni feriali, 69 il sabato e la domenica. Da sapere che pernottando si può aggiungere un extra di 49 euro per tenere la stanza anche tutto il giorno seguente, fino alle 18. Ricordatevi che nei dintorni volendo ci sono anche luoghi interessanti da visitare, dal castello di Bracciano alla necropoli di Cerveteri, ma personalmente consiglio la fuga nella quiete più assoluta delle terme per almeno una notte e ben fanno i gestori a non garantire neanche un piano bar.
Hotel Terme di Stigliano - Via Bagni di Stigliano Canale Monterano (RM) tel. 06/99805977   www.termedistigliano.it

martedì 16 luglio 2013

Gelateria Otaleg

Rettifico tutto....avevo scritto l'anno scorso una recensione non eclatante di questa celebrata gelateria e sentendomi una mosca bianca vista la quantità di pareri positivi che leggo in giro ho dato una seconda possibilità (che magnanima che sono!). Mi ero sbagliata o quella era stata una loro giornata no. Non saprei. Comunque il gelato assaggiato quest'anno era ottimo. In effetti alla precedente visita mancava il tanto celebrato zabaione al Marsala Florio riserva e questa volta invece c'era: effettivamente questo gusto vale da sé il viaggio. Straordinaria anche la varietà - scrivo in estate - di gusti alla frutta con incredibili varianti: varie tipologie di albicocca (anche vesuviana), pesca, ecc. Il luogo rimane una location di gelato naturale a tutti i costi, ma a questo punto affermo senza indugi anche di gelato buono.
Otaleg - Via dei Colli Portuensi, 594

lunedì 1 luglio 2013

Ham Holy Burger

Ero prevenuta su questo posto. Catena – nel senso che c’è ne sono due anche a Milano – di hamburgherie gastrofighette caratterizzate da arredamento shabby chic, carne di razza piemontese (ci si chiede alla luce della deriva Eataly, Slow Food e delle sempre più numerose hamburgerie gourmet quante mucche di questa razza pascolino in Piemonte…mah) e ordine fatto con Ipad in dotazione ad ogni tavolo. In effetti l’insieme sa di ampiamente già visto ed il menù non brilla per originalità, però la carne è decisamente buona e le patate a spicchi, con la buccia, accompagnate da 5 diverse salse, sono veramente ottime ed abbondanti. Ovviamente i panini possono essere arricchiti in modo molto personale con un solo colpo di polpastrello sull’Ipad e la varietà è se non amplissima se non altro di buona qualità e non particolarmente costosa (hambuger basic con cipolla rossa e salsa a 8.50 euro e porzione di patate a 4 euro). Nel menù anche qualche insalata e qualche altro piatto di carne. Sembra che al momento in Italia tutti vogliano mangiare hamburger e di alta qualità: io preferisco una bella bistecca, ma se proprio si deve….C’è anche spazio all’aperto (sulla pedana sul marciapiede). Aperto a pranzo e cena.
Ham Holy Burger - Via Brescia, 24/32 tel. 06/89562939    www.hamholyburger.com

Iniziative Romane: Vinoforum

Da alcuni anni si replica due volte l’anno questa grande iniziativa romana a base di vini degustabili previo pagamento di un biglietto non proprio irrisorio. Quest’anno entrare costava 16 euro durante la settimana e 20 nei weekend: con i biglietto si aveva diritto a 10 degustazioni di vini dai banchi di assaggio e qualche workshop gratuito. Francamente direi che si tratta di una manifestazione decisamente troppo esosa per ciò che offre e che negli ultimi tempi ha anche perso molta della sua validità di luogo utile per accrescere la propria conoscenza enologica visto che i banchi non sono più gestiti dalle singole cantine – quindi da personale competente con cui scambiare informazioni su uno specifico terroir e progetto aziendale – ma da distributori di vini che riuniscono numerose e diverse etichette. Il che vuol dire molti più vini da assaggiare, ma nessuna reale interazione con i produttori e banchi che affastellano decine di bottiglie di regioni e vitigni diversi senza alcuna logica che non sia quella del mercato. Non è un caso che dopo una certa ora il posto – su Lungotevere Diaz – si riempia di giovani stile Ponte Milvio che sbevazzano oltre misura nei vari lounge senza neanche sapere cosa hanno nel bicchiere.
Decisamente più vantaggioso accedere all’area acquistando una cena: numerosi chef di grido romani e nazionali cucinavano cene da 3-4 portate con vini abbinati. Prezzo 35 euro a persona, incluso l’ingresso alla manifestazione.
Peccato aver perso l’attimo fuggente della prenotazione della cena, andata subito esaurita, con Beck e champagne Dom Perignon. Ci siamo rifatti con uno di quegli chef che tanto non credo andremo mai a vistare in loco e cioè Vissani (accompagnato da vini Falesco). Che dire? Una mia amica giornalista l’ha definito gradevole come sentire un gessetto che stride su una lavagna….diciamo che il suo chef di origine giapponese è bravo e la brigata pure, i piatti interessanti, ma neanche troppo e lui non si sopporta! Per tre ore non ha toccato neanche una padella e piuttosto ha arringato con greve supponenza la folla sui vari misfatti della cucina moderna, degli chef, della politica. Il senso finale è che nessuno chef è alla sua altezza e che noi consumatori non capiamo nulla di materie prime. Questo per essere concisi. Ma l'anatra era buona ed anche il raviolo con gambero immerso in zuppetta d lenticchie non era male. I vini Falesco sono corretti e piacioni come si impone ad una grande azienda.
Dopo Vinoforum c’è stata per la prima volta un’appendice di tre giorni intitolata Birraforum, ma ho desistito.
 

Bottega Sarra (Terracina)

Sul litorale laziale Terracina si distingue per essere una cittadina piuttosto trendy con negozi alla moda ed un passeggio degno di questo nome, ma anche per avere un sito archeologico piuttosto suggestivo – il Tempio di Giove Axum – ed una ristorazione non banale. Qui sono parecchi i ristoranti di fascia alta e questo provato si pone come un valido compromesso qualità/prezzo. Intanto la location è veramente gradevole in una palazzina a due piani con arredi sobri e moderni, anche se non ci sono tavoli all’aperto cosa che in una località di mare dispiace un po’. La cucina è ovviamente di pesce con piatti moderatamente creativi quasi tutti validi. Forse i sapori andrebbero un po’ più caricati perché fin troppo delicati ed è bene evitare di scegliere, come invece ho fatto io, l’unico piatto di terra che chiaramente non è proprio adeguato. Alla fine qualità notevole, servizio eccellente e prezzo tutto compreso che non supera i 40 euro a testa. Aperto solo a cena (in estate; durante l’inverno anche a pranzo).
Bottega Sarra - Via S. Francesco Nuovo, 52/54 Terracina tel. 0773/702045   www.bottegasarra.it